"DUEMILA ANNI DI STORIA CRISTIANA NELLA NOSTRA TERRA"

Nel Presepe vivente di quest’anno abbiamo voluto raccontare che cosa accade quando Dio, entrando nella storia, incontra la libertà dell’uomo che lo accoglie dentro la propria vita: accade il miracolo di una nuova civiltà, piena di creatività, di bellezza, di dignità e di soccorso per l’uomo.
Per questo, oltre ai tradizionali quadri che rappresentiamo da oltre
ventiquattro anni, abbiamo inserito cinque nuovi quadri che alludono alle
vicende dl don Costante Mattavell4 di San Carlo Borromeo, dei Costruttori
di cattedrali, della Regina Teodolinda e di Sant’Ambrogio.
La civiltà nuova non è un’utopia, ma una storia cominciata da duemila anni che ha lasciato testimonianza di sé anche nella nostra terra, come in tutte le terre del mondo: è l’eredità con cui siamo entrati nel presente della nostra vita e che ci permette di inoltrarci con coraggio e speranza nel futuro del nuovo millennio.
“La speranza come certezza in una cosa sicura poggia su tutto il passato cristiano, poggia su tutta la memoria cristiana, poggia su tutta la certezza di quella Presenza che è incominciata duemila anni fa ed è arrivata fino a te. La certezza della presenza di Cristo è la certezza di una cosa che è incominciata duemila anni fa, perciò non si può far memoria di Cristo come Presenza senza in qualche modo interessarti meravigliarti stupirti vantarti inorgoglirti essere contento di tutto ciò che è accaduto in questi duemila anni. La Chiesa che hai davanti adesso, nella quale credi è la Chiesa che eredita duemila anni di storia.... La certezza della mia fede nasce da ieri dall’altro ieri da San Gregorio Magno millecinquecento anni fa, nasce da Sant’lreneo mille ottocento anni fa, nasce da San Poilcarpo, mille novecento anni fa, nasce da San Giovanna nasce da Sant’ Andrea, nasce da Simon Pietro.
Come fa a nascere e a giungere fino ad ora? Non possiamo vederlo, possiamo saperlo però! Perché a Dio nulla è impossibile.”

(L. Giussani)