COME UN SEME NELLA TERRA
Il Presepe vivente, giunto alla 47° edizione, vuole annunciare con gratitudine che il Signore si è fatto a noi vicino; un amico, un incontro con una umanità rinnovata carica di salvezza e speranza per la nostra vita.
Anche quest’anno il presepe ha inizio nel piazzale antistante la basilica dei Santi Pietro e Paolo, ad Agliate.
Nella prima scena si vuole ricordare Mons. Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione: di lui si celebra il centenario della nascita. In Piazza San Pietro il Papa il 15 ottobre, rivolgendosi ai membri di CL, lo ha ricordato con particolare affetto.
L’attore e regista Andrea Carabelli ha scritto e ideato la prima scena ispirandosi a ciò che don Giussani disse a Betlemme nel suo viaggio in Terra Santa nel settembre del 1986.
“...Il Signore è entrato nel mondo come un SEME DENTRO LA TERRA…. È accaduto qualcosa di irresistibile: un seme vivo che prorompe nella terra…. dapprima in modo apparentemente insensibile, ma poi, dopo duemila anni, ne siamo investiti umanamente, ragionevolmente, affettivamente e trasformati da esso innanzitutto nella mentalità…. un modo di pensare e di sentire diverso ...un modo di sentire e pensare più umano… e si comincia a capire che la rivelazione cristiana è una persona. Un figlio di un pover'uomo e di una ragazzina di provincia.... è il metodo di Dio... dal niente, dal nulla nasce per ogni uomo la possibilità della salvezza.”
Il Natale è Dio che si rivela a noi e in ognuno di noi vuole costruire la sua dimora.
E il presepe vuole farci memoria di questo, le parole di don Giussani ci accompagneranno nel nostro cammino fino alla grotta attraverso i vari quadri: l’Annunciazione e la visita della Vergine a S. Elisabetta, Erode e la strage degli innocenti, il Censimento, i mestieri della tradizione, i pastori con le greggi, i Re Magi a cavallo per giungere alla grotta della Natività e ritrovare lo stupore e, grati, inginocchiarci davanti al Bambino.