“UNA PRESENZA IRRIDUCIBILE”
Siamo sinceri: il suono delle zampogne, la commozione per questo Mistero che sempre ci affascina, lo stupore dei nostri bimbi rapiti davanti alla sorpresa, rischiano di avere le ore contate. Non siamo capaci neppure di trattenere il ricordo: domani la fiaba sarà svanita e torneremo finalmente in noi.
Già domani, come tutti gli altri 27 dicembre della vita. Tutto come prima e con la stessa domanda in testa.
Un uomo colto, un europeo dei nostri giorni può credere, credere proprio, alla divinità del Figlio di Dio, Gesù Cristo? .
(Fiodor Dostoevskij, Ifratelli Karamazov,)
Ora con questi muscoli che non tengono, con questa stanchezza, con questa facilità alla malinconia, con questo masochismo strano che la vita di oggi tende a favorire o con questa indifferenza e questo cinismo che la vita di oggi rende, come rimedio necessario per non subire una fatica eccessiva e non voluta, come si fa ad accettare sé e gli altri in nome di un discorso? Non si può rimanere nell’amore a se stessi senza che Cristo sia una presenza come è una presenza una madre per il bambino. Senza che Cristo sia una presenza ora – ora! – io non posso amarmi ora e non posso amare te ora”
(Luigi Giussani)