edizione 2011

 

 

SI E’ FATTO A NOI FAMILIARE”

L’Incontro Mondiale dedicato a “ La Famiglia: il lavoro e la festa” ci chiama a ri-scoprire più profondamente la bellezza, la bontà e la verità della famiglia. Per comprendere quanto questa istituzione sia preziosa è bene partire da una fondamen- tale affermazione del Beato Giovanni Paolo II, che tanto si spese per il bene delle famiglie: «Il fatto che l’uomo, creato come uomo e donna, sia immagine di Dio (…) significa anche che l’uomo e la donna… sono chiamati a vivere una comunione d’amore e in tal modo a rispecchiare nel mondo la comunione d’amore che è in Dio, per la quale le tre Persone si amano nell’intimo mistero dell’unica vita divina… Questa somiglianza è (…) insieme come una chiamata e un compito» (Mulieris Dignitatem 7).

La famiglia è la via maestra e la prima, insostituibile “scuola” di comunione, la cui legge è il dono totale di sé. I cristiani, proponendola in tutta la sua bellezza, al di là delle loro fragilità, intendono testimoniare agli uomini e donne del nostro tempo, qualunque sia la loro visione della vita, che l’oggettivo desiderio di infinito che sta al cuore di ogni esperienza di amore si può realizzare. La famiglia così concepita è un patrimonio prezioso per l’intera società.

Vuole ancora che intendiamo che si come egli venne una volta in carne al mondo, così, se per noi non resta, è per venire ogn'ora, anzi in ogni momento, ad abitare spiritualmente nell'anime nostre, con abbondanti doni.»

Dalla Lettera Pastorale “Il bene della famiglia. Per confermare la nostra fede”

+ Angelo card. Scola Arcivescovo di Milano

 

Amici, quando non riusciamo a trovare con facilità una risposta non dobbiamo arrenderci. Dobbiamo continuare a interrogarci. Chi è Gesù? Cosa sappiamo di Lui? Sappiamo che, quando venne al mondo, da molti secoli il popolo ebraico attendeva il Messia: i santi Evangeli ci dicono che Gesù è appunto il Messia arrivato tra noi. Se nel tempo vi impegnerete a leggerli attentamente imparerete come, adagio adagio, gli apostoli, cioè i suoi amici - e voi siete i suoi amici di oggi - hanno scoperto chi era Gesù: Uno talmente affascinante che loro hanno lasciato tutto per andargli dietro e sono riusciti a restargli fedeli anche dopo la tragica esperienza della croce. Che cosa li ha convinti a questa fedeltà? Un fatto, un fatto clamoroso ma reale. L’hanno visto risorto! E poi? Poi, di fronte a quest’avvenimento così potente e straordinario, non sono riusciti a resistere e sono andati in tutto il mondo per comunicare che il Figlio di Dio, divenuto bambino e morto in croce per salvarci, era vivo! Sono diventati Suoi testimoni. Cosa vuol dire? Hanno dato vita ad una lunga catena di persone che arriva fino a noi. Una catena che non cessa di trasmettere questa grande notizia: Gesù è vivo ed è tra noi. Forse voi sapete che Gesù stesso ci aveva fatto questa promessa. Una volta ha detto: «Quando due o tre di voi sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a voi» (cfr Mt 18,20) e un’altra volta ha affermato: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (cfr Mt, 28,20). Ma non si è limitato a questo, ha dato vita ad un’amicizia di uomini e di donne, una comunità a cui ha consegnato la sua persona. Il mio augurio di Natale è un invito a domandarti che cosa c’entra Gesù con la tua vita di tutti i giorni. Non solo con la scuola, l’amicizia, lo sport, la musica, ma magari anche con la malattia del nonno, con la fatica della tua famiglia. .. Il fatto che Dio in Gesù ti è diventato vicino, come il Natale ci ricorda e ci insegna, ti deve dare l’energia per comunicare tutto quello che hai nel cuore a casa, a scuola, con gli amici, dovunque tu sia. Questa libertà, piena di domande, è il dono del Natale di Gesù Bambino. Adesso si capisce perché a Natale ci facciamo gli auguri. Dire agli altri «Buon Natale» è ricordare a tutti che Gesù Bambino è il regalo più bello che gli uomini hanno ricevuto. Auguri a te e a tutti i tuoi

dalla “Lettera di Natale ai bambini”

+ Angelo card. Scola, Arcivescovo di Milano

 

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