“IL DIO VICINO”

DUE APPUNTAMENTI:

Sabato 22 dicembre, dalle ore 15.30 alle ore 17.30
Piazza Gae Aulenti a Porta Nuova Milano.

Per la prima volta il presepe vivente esce da Agliate e trasforma piazza Gae Aulenti in un angolo di Betlemme: 50 figuranti in costume animeranno la ricostruzione dell’antico villaggio palestinese con il censimento degli antichi romani, i mestieri e il mercato. La scena avrà il suo culmine nella capanna della Natività. L’atmosfera sarà ancora più magica grazie al Coro Verde Mar, composto da 50 coristi.

Epifania 6 gennaio 2013, dalle ore 15 alle ore 18
Basilica di Agliate

Il Presepe Vivente vuole essere l'occasione per rendere presente la venuta di Gesù el mondo qui e ora.

Il percorso inizia sul piazzale antistante la Basilica di Agliate con la riproduzione stilizzata del Portico della Gloria della Cattedrale di Santiago de Compostela, attraverso la quale transiteranno tutti i visitatori iniziando così il cammino verso Gesù.
Si intende così seguire l’indicazione del Papa che ha indetto l’Anno della Fede con la Lettera Apostolica Porta Fidei affermando che: "La porta della fede" che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l'ingresso nella sua Chiesa è sempre aperta per noi".

(Benedetto XVI)

LA PORTA DELLA FEDE

La nascita di Gesù a Betlemme di Giudea irradia la gloria di Dio nella storia umana, anche in quella oscura e stentata dei pastori che vegliavano il gregge nella notte. Il Dio vicino avvolge di luce la vicenda di ogni donna e di ogni uomo che si lascia raggiungere dall’annuncio della gioia e crede. E credendo si mette in cammino «La “porta della fede” che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa è sempre aperta per noi. È possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma. Attraversare quella porta comporta immettersi in un cammino che dura tutta la vita».
Vorrei che tutti i battezzati, tutti i catecumeni, tutti gli uomini e le donne che vivono nella Diocesi ambrosiana fossero disponibili a questa esperienza di incontro e di trasfigurazione: con la stessa semplicità con cui i pastori di Betlemme camminarono nella notte, possiamo tutti sperare che la gloria del Signore vicino ci avvolga di luce. Perciò insistiamo nella domanda: «Credo; aiuta la mia incredulità!». Perseguire quotidianamente, con umile fedeltà, una simile maturazione rende la vita affascinante. Ovviamente, stante l’umana fragilità, questo non può avvenire senza prove di carattere fisico, morale e spirituale. Non a caso san Paolo, per indicare l’esistenza del cristiano, usa l’immagine della lotta.

Le prove non ci devono bloccare, neppure quelle causate dalla nostra fragilità. Persino il peccato se riconosciuto con dolore, confessato e perdonato, è occasione di crescita.
Veramente «tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio».

“Alla scoperta del Dio Vicino”
Card. Angelo Scola